Sex education è una serie britannica creata da Laurie Runn e diretta da Ben Tylor, apparentemente rivolta ad un pubblico di adolescenti, ma alla fine apprezzabile anche dagli adulti, che potrebbero ritrovare qualcosa di se stessi e del loro passato.
Si tratta di una storia ambientata in un liceo della campagna inglese, che vede come protagonista Otis, un timido e impacciato ragazzo, che si ritrova a dispensare consigli nella clinica del sesso con Maeve, brillante compagna di scuola dal passato traumatico. Otis, inesperto, riservato e ancora vergine, vive con la madre sessuologa, padre assente e ha un amico Eric, l'unico con il quale riesce a parlare.
Attraverso le storie dei tanti personaggi la serie affronta temi molto complessi e sempre attuali: le prime esperienze sentimentali e sessuali, la scoperta della propria omosessualità e l'accettazione della propria sessualità, l'aborto, le moleste sessuali, le malattie sessualmente trasmissibili.
Spesso con leggerezza e ironia, e a volte con drammaticità, mette in scena gli aspetti emotivi profondi di adolescenti alle prese con la loro crescita, il loro sviluppo psicoemotivo e i primi approcci sessuali. Come scrive Philippe Robert: "L'adolescente non si riconosce né in se stesso né negli altri, non è più riconosciuto". Centrale nella storia è sempre il rapporto con i pari e il difficile confronto con un mondo adulto dal quale a volte sembra non ci si sente capiti e ascoltati.
L'adolescente...può progressivamente affrancarsi (quando va bene) dalla dipendenza dai propri genitori. Il cosiddetto conflitto generazionale accompagna questo passaggio...Tale passaggio può essere difficile per l'incontro tra due ambivalenze: l'ambivalenza dell'adolescente che ha paura di perdere il paradiso dell'infanzia e l'amore dei genitori, e ambivalenza dei genitori, sballottati tra il sentimento di non riconoscere più il proprio figlio e l'impressione di riconoscersi troppo in lui.
Amore e amicizia, e proprio attraverso i sentimenti riesce a mettere insieme due mondi, quello degli adolescenti, con i loro dubbi e le loro paure, e quello degli adulti alle prese con problemi a volte non molto diversi.
La serie può aiutarci a riflettere su come a volte gli adulti, pur identificandosi nei giovani e ritrovandosi in situazioni già vissute, ricordando sensazioni ed emozioni già provate, dimentichino il bisogno di essere ascoltati e compresi che gli adolescenti a volte sussurrano e altre volte urlano.
Il giovane si aspetta semplicemente un ascolto libero da qualsiasi tipo di richiesta e giudizio. Tuttavia l'aspirazione più viva si collegherebbe forse in un bisogno di autonomia o di pensare, di fare, di risolvere da solo le difficoltà a qualunque rischio e prezzo